Forse sono silenziose o soffuse, forse non hanno la risonanza che meriterebbero, ma sono molte le voci che si levano, anche dal Biellese, per esprimere contrarietà al provvedimento che passerà in Parlamento con la fiducia. Noi vi uniamo le nostre.
Riteniamo che istituendo il reato di clandestinità non si andrà da nessuna parte. Con questo non ci sarà altro che la trasformazione degli immigrati irregolari in “colpevoli” tout-court, il che favorirà nient’altro che la loro invisibilità e l’impossibilità di intervenire sul disagio: ciò avrà come effetto necessario proprio quello di peggiorare, e non di migliorare, il clima sociale e la sicurezza dei cittadini tutti. Una persona invisibile o colpevole “per status” non può essere penalizzata se si intende perseguire un’autentica politica dell’immigrazione. Viene il sospetto che certe politiche, come quelle messe in campo dal pacchetto sicurezza, siano motivate più da esigenze di apparenza che di sostanza. Ma chi la sostanza la conosce bene sono le associazioni che lavorano ogni giorno coi migranti, sudando con loro per tutte le fatiche burocratiche, lottando duramente per vedere riconosciuta la loro dignità, rispettata la loro storia così spesso fatta di sofferenze e tragedie patite nel territorio di provenienza, ascoltati i loro racconti di sfruttamenti, lavoro nero, scarsa integrazione, anche a causa di profittatori italiani. Si pensa davvero che i cittadini italiani si accontenteranno di una politica della sicurezza fatta sull’individuazione di un nemico da abbattere e reprimere? Sono politiche che sul breve periodo potranno anche ripagare, ma non affrontano affatto quello che pensiamo essere il vero nodo del mondo di oggi, LA questione fondamentale della nostra civiltà tutta, che è l’integrazione sociale, intesa come rispetto e valorizzazione delle diversità e rimozione di quelle ipocrite barriere d’ordine legale, burocratico e culturale che li impediscono.
Comitato Promotore “A Biella Non Aver Paura”
Riteniamo che istituendo il reato di clandestinità non si andrà da nessuna parte. Con questo non ci sarà altro che la trasformazione degli immigrati irregolari in “colpevoli” tout-court, il che favorirà nient’altro che la loro invisibilità e l’impossibilità di intervenire sul disagio: ciò avrà come effetto necessario proprio quello di peggiorare, e non di migliorare, il clima sociale e la sicurezza dei cittadini tutti. Una persona invisibile o colpevole “per status” non può essere penalizzata se si intende perseguire un’autentica politica dell’immigrazione. Viene il sospetto che certe politiche, come quelle messe in campo dal pacchetto sicurezza, siano motivate più da esigenze di apparenza che di sostanza. Ma chi la sostanza la conosce bene sono le associazioni che lavorano ogni giorno coi migranti, sudando con loro per tutte le fatiche burocratiche, lottando duramente per vedere riconosciuta la loro dignità, rispettata la loro storia così spesso fatta di sofferenze e tragedie patite nel territorio di provenienza, ascoltati i loro racconti di sfruttamenti, lavoro nero, scarsa integrazione, anche a causa di profittatori italiani. Si pensa davvero che i cittadini italiani si accontenteranno di una politica della sicurezza fatta sull’individuazione di un nemico da abbattere e reprimere? Sono politiche che sul breve periodo potranno anche ripagare, ma non affrontano affatto quello che pensiamo essere il vero nodo del mondo di oggi, LA questione fondamentale della nostra civiltà tutta, che è l’integrazione sociale, intesa come rispetto e valorizzazione delle diversità e rimozione di quelle ipocrite barriere d’ordine legale, burocratico e culturale che li impediscono.
Comitato Promotore “A Biella Non Aver Paura”
Nessun commento:
Posta un commento